
14 Mag Cetraro
Di origini antichissime, Cetraro fu probabilmente la prima città marittima bruzia. Diverse sono le teorie sull’etimologia: la più accreditata accosta il nome all’abbondante produzione di cedri e limoni (dal latino citrus e dal greco kitron). Il centro storico si snoda tra viuzze, archi e suggestivi scorci. L’accesso alla città avviene attraverso tre antiche porte: Porta di Mare, di Basso e di Sopra, testimonianze monumentali del tempo il borgo era fortificata. Cetraro fu donata dalla duchessa Sichelgaita, seconda moglie di Roberto il Guiscardo, ai benedettini di Montecassino, che la ressero fino al 1810. La cittadina visse un periodo di grande sviluppo dopo la Seconda Guerra Mondiale, grazie alla presenza della fabbrica tessile Faini, poi decaduta in tempi più recenti. A pochi passi dalla piazza principale, Piazza del Popolo, sorge la Chiesa Madre di San Benedetto Abate. Tra gli altri edifici di culto è da visitare, in una suggestiva escursione, il Santuario della Madonna della Serra. Tra i monumenti più amati e “funzionali” dalla popolazione, la centrale Fontana con la Statua dei Sette Mari. Tra gli eventi più caratteristici, il Torneo dei Rioni, che si svolge ogni 10 e 11 luglio in occasione della festa di San Benedetto, e consiste in una sentita disputa tra i diversi rioni, ciascuno dei quali sfila con i propri colori, costumi e vessilli. Ad affermare la propria vocazione turistica, dal 2009 il porto di Cetraro si è munito di una darsena con i pontili galleggianti muniti di tutti i servizi necessari.
Importante il Museo della Arti e dei Mestieri.
Il Museo è allestito nei locali di un antico frantoio, al piano terra di Palazzo Giovanni Del Trono, del quale restano la macina in pietra a trazione animale e la pressa a coclea a doppia vite. È composto da una singolare esposizione di strumenti ed attrezzi di vario tipo legati alle antiche attività artigianali locali. Tra gli oggetti in mostra si distinguono alcune giare del ‘700 e un telaio dell’’800 ancora funzionante. Lo spazio espositivo è inoltre particolareggiato dalle murature interne realizzate con pietre e mattoni a “faccia vista”, dal soffitto composto da volte a crociera e dalla presenza dei preziosi bassorilievi del ceramista cetrarese Salvatore Abate.
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